Mentre navigavo tra i singoli asset di una campagna PMax, nel tentativo di rimuovere l’ennesima limitazione, mi sono trovato di fronte ai dati di conversione.
Magari Google ha deciso di offrire un po’ più di trasparenza sugli account, e di conseguenza, script come quello del buon Mike Rhodes, prima o poi, saranno superflui.
Purtroppo, questa idea è durata solo 10 secondi, giusto il tempo di capire meglio la situazione.
Ho provato ad aprire la sezione “Colonne” per vedere quali dati avessi a disposizione:
Conversioni
Valore conversioni
Valore conversioni su conversioni
Quindi, dati essenziali come impression, clic e costi non ci sono. Ma almeno il dato delle conversioni è presente.
Purtroppo, però, il dato non è perfetto. Come per le campagne Demand Gen, i dati di conversione sono assegnati a tutti gli asset che hanno contribuito a portare quella conversione, senza alcuna ripartizione o attribuzione precisa.
Questo significa che la somma delle conversioni dei singoli asset sarà molto maggiore rispetto al totale delle conversioni del gruppo di asset.
Certo, meglio di niente, ma avere qualche certezza in più non sarebbe stato male.
Buona gestione degli asset