Aumenta la concorrenza in Shopping, i CSS possono biddare in asta

Tra le sorprese che ci ha riservato il Digital Market Act non c’è solamente la consent mode v2 che Google ha reso obbligatoria.

CSS in the auction

Dal 7 Marzo, data di entrata in vigore del DMA, i CSS potranno biddare in asta di shopping al pari di un qualunque altro ecommerce diventando dei competitors diretti come tutti gli altri inserzionisti.

Ma partiamo dal principio di questa meravigliosa favola europea. Era il lontano 2017 quando Google si prese un bel multone per abuso di posizione dominante. In sostanza aveva “abusato” del suo motore di ricerca per posizionare il suo comparatore, google shopping, in alto e sopra tutti gli altri.

Da quel momento Google fu obbligato ad aprire il suo servizio di shopping comparativo anche ad altre aziende, i famosi CSS comparativi. In pratica si poteva scegliere se usare il merchant center di Google oppure un altro identico merchant center di proprietà di un servizio di shopping comparativo.

Fino al 6 Marzo 2024 tutti i clic a pagamento fatti su google shopping atterravano nel sito dell’inserzionista, sia che questo usasse il CSS di Google o uno alternativo.

Dal 7 Marzo la situazione cambia perchè i CSS possono anche aprire un loro “CSS center” e caricare i prodotti. Entrano quindi in asta in Google e portano gli gli utenti nelle loro pagine. In altre parole diventano veri e propri inserzionisti.

Capisci bene che siamo di fronte ad un cambio di rotta non da poco. I CSS da partner commerciali diventano dei veri e propri concorrenti. I test sono stati avviati nel Q1 nei mercati di Germania, Francia, Repubblica Ceca e Regno Unito.

Ma dal 7 Marzo questa possibilità è attiva su tutto lo spazio economico europeo. In particolare facendo un po’ di ricerche in Italia ho trovato Trovaprezzi che sta sfruttando questa nuova opzione.

Ti basta vedere quali sono i best seller sul sito trovaprezzi e poi fare una ricerca di quei prodotti sul Google. Nella tab shopping troverai una situazione simile a quella della mia immagine.

Se infatti nell’ultimo rigo non è presente il nome del CSS (Google, Minorprezzo, producthero…) ma qualcosa del tipo “+10 offerte”, ebbene quello è un CSS comparativo che sta biddando proprio come se fosse un inserzionista.

Andare in asta per un comparatore non è proprio uguale rispetto ad un ecommerce. I modelli di business sono molto diversi e quindi occorrerà monitorare la situazione per capire meglio la sua evoluzione.

L’unica certezza che ho per il momento è quella di vedere aumentare la concorrenza e quindi i cpc del canale shopping.

Se guardiamo la cosa nel mercato europeo ed in particolare in Germania ho visto parecchi siti di comparazione presenti in asta. Bestekauf, Everysize, Guenstiger, Billiger, sono alcuni dei nomi che ho trovato in poche ricerche. Quindi in Germania sembra che questa nuova possibilità stia proprio prendendo piede.

Ti consiglio quindi di monitorare le informazioni aste e verificare la presenza di nuovi concorrenti.

Qui trovi tutte le fonti a cui ho fatto riferimento


Big shopper e ditital market act
Product Hero e tutto quello che devi sapere sui CSS

Blog Google complying with DMA
Serp nello spazio economico europeo

Buona concorrenza.

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